Un angolo di Paradiso: i laghi di Bellagarda

Partenza/Quota: B.ta Lilla – Località Ghiarai, Ceresole Reale (1480 m)

Arrivo/Quota: Laghi di Bellagarda (2157 m)

Tempo di salita: 2 ore

Tempo di discesa: 1,5 ore

Dislivello totale salita: 700 m

Grado di difficoltà: Escursionistica (E)

Periodo consigliato: Giugno – Ottobre (ma anche in inverno se attrezzati)

In fondo all’articolo la descrizione in breve dell’escursione.

I laghi di Bellagarda sono dei piccoli laghetti glaciali situati nella Valle dell’Orco, sopra Ceresole Reale, nel parco del Gran Paradiso.

Io e il Simo avremmo dovuto affrontare questa escursione già l’estate scorsa, ma per motivi logistici abbiamo dovuto continuamente rimandare, fino a che, in una fredda mattina di un Sabato di Novembre, il Simo se ne esce tranquillo con “domani andiamo in Piemonte, ai laghi di Bellagarda”.

Bravo Simo, mi piaci quando prendi queste iniziative, ci sto!

L’escursione parte nei pressi del campo sportivo Lilla, a Ceresole Reale. L’itinerario è facile e adatto a tutti, nonché ben segnalato: basta seguire il sentiero nr. 517 o la sua variante, il 517B. Nello specifico noi abbiamo optato per il percorso ad anello, scegliendo il sentiero 517 all’andata e 517B al ritorno.

Partiamo di buon’ora la Domenica mattina; il cielo terso e la luce cristallina ci regalano una vista pazzesca su tutto l’arco alpino mentre percorriamo, quasi in solitudine, la Milano-Torino. In fondo, sulla nostra sinistra, si distingue ben nitido il profilo svettante del Monviso.

“Sarà proprio una bella giornata!”, penso tra me, “spero solo non faccia troppo freddo”.

Arriviamo a Ceresole alle 9 di mattina…il termometro della macchina segna 5 gradi sotto zero: ecco appunto. Ci aspetta una giornata frizzante, tanto più che la salita si svolge su versante nord, quindi completamente all’ombra!

Ci incamminiamo di buon passo, guadagnando facilmente quota: la neve caduta i giorni scorsi imbianca il sentiero, rendendolo un poco ghiacciato e scivoloso in alcuni punti (ecco, questa volta forse i ramponcini potevano anche servire!). Il lago di Ceresole comincia a comparire in lontananza, piuttosto vuoto in questa stagione ma di un bellissimo azzurro turchese.

Ci fermiamo in contemplazione del lago, estraendo dallo zaino il thermos di tè caldo sapientemente preparato questa mattina. Brevissima pausa e ci rimettiamo subito in cammino…fa troppo freddo per fermarsi più a lungo! Dopo circa un’oretta giungiamo all’alpe Ciarbonera superata la quale arriviamo ad un bivio: dobbiamo mantenere la destra per giungere ai laghetti, seguendo sempre il sentiero 517. Teniamo ben a mente questo bivio perché la traccia che scende a sinistra, e che per ora ignoriamo, sarà invece quella che dovremo seguire al ritorno (517B).

La neve comincia ad essere abbondante e bella farinosa, come piace a me. Un meraviglioso silenzio ci circonda ed in men che non si dica siamo in vista del primo laghetto. Che pace!

Un sottile strato di ghiaccio ricopre la superficie del lago, segno che l’inverno è ormai alle porte. Anche i larici qui hanno quasi perso tutti gli aghi…ma tutta quella neve immacolata rende proprio magico il paesaggio.

Giriamo intorno al lago per scattare delle foto; il Gran Paradiso svetta proprio di fronte a noi e, alla nostra sinistra, il profilo dentato delle Levanne.

Un timido sole comincia a fare capolino, riscaldandoci con i suoi raggi. Mangiamo un panino al volo e ci rimettiamo in cammino per trovare gli altri laghetti.

Seguiamo le tracce nella neve lasciate da qualche esploratore più mattiniero e ben presto raggiungiamo gli altri tre laghetti, fino ad arrivare sotto la bocchetta di Forìa.

Guardo in alto e guardo il Simo…e come sempre ci capiamo al volo: entrambi per questa volta non abbiamo voglia di proseguire….è strano detto da noi, ma è proprio così: vogliamo solo sederci e goderci il sole che si riflette sulla bianca neve e sul freddo ghiaccio.

Facciamo quindi dietrofront fino a tornare al primo laghetto: ormai sono arrivate tantissime persone. Scattiamo qualche ultima foto e siamo pronti a scendere, tornando al bivio che abbiamo incrociato all’andata. Prendiamo quindi il 517B, scendendo per l’Alpe Lillet e l’Alpe Crusionay.

La discesa sulla neve è una delle cose più belle delle escursioni invernali. Non serve camminare, basta lasciarsi scivolare lungo i pendii, senza avere paura di assecondare i movimenti di quel morbido manto candido.

Ma la discesa divertente dura poco…ben presto la neve farinosa lascia il posto a quella calpestata e di conseguenza a dei bei lastroni ghiacciati, tutt’altro che simpatici da superare. Ecco sì…qui i ramponcini sarebbero stati moooolto utili! Poco importa, vuol dire che scenderemo con più calma e godendoci il panorama…anche perché da qui la vista è spettacolare: il lago di Ceresole è ormai completamente illuminato dal sole ed incorniciato dai larici che, a questa quota, si tengono ancora stretta la loro dorata “pelliccia”.

Proseguiamo con il cammino ed in meno di un’oretta e mezza dalla partenza siamo di nuovo alla macchina.

Che giornata fantastica. Mentre sono di nuovo in macchina penso a quanto sono fortunata di avere la possibilità di vedere dei posti così belli e, soprattutto, di poter condividere questa passiamo con la persona che amo di più, il mio dolce Simo.

L’ITINERARIO IN BREVE – LA SALITA

  • Partenza dal Campo sportivo Lilla
  • Seguire l’itinerario 517 o 517B per laghi di Bellagarda
  • Proseguire su sentiero sempre ben segnato fino all’arrivo all’ Alpe Ciarbonera (orma un accumulo di case diroccate)
  • Proseguire fino ad un altro bivio: seguire sempre il sentiero 517, tenendo quindi la destra.
  • Dopo una decina di minuti dall’ultimo bivio si raggiunge il primo lago
  • Si prosegue alla sinistra del lago fino ad incrociarne altri due
  • Volendo il sentiero prosegue fino alla bocchetta Forìa (sentiero a sassoni)

L’ ITINERARIO IN BREVE – LA DISCESA

La discesa può avvenire o lungo lo stesso percorso dell’andata oppure mediante il sentiero 517B; in questo caso:

  • tornare all’ultimo bivio incrociato
  • Piegare verso destra (seguendo le indicazioni per 517B)
  • Seguire il sentiero fino al raggiungimento di due alpeggi: Alpe Lillet e Alpe Crusionay
  • Seguire il sentiero fino al punto di partenza

 

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