Oggi ti porto con me alla scoperta del Monte Grona, una bellissima vetta delle Prealpi Luganesi, e del piccolo rifugio Menaggio, posto proprio alle sue pendici. Un semplice trekking per assaporare il fascino gotico di questa montagna, un balcone sul lago di Como.
Indice
Come si raggiunge il Monte Grona?
L’escursione per il Monte Grona ed il Rifugio Menaggio parte da Breglia, frazione del comune di Plesio.
Arrivando da Como bisogna percorrere la SS340, la ” Strada Regina”, seguendo appunto le indicazioni per Plesio fino a raggiungere la frazione di Breglia. Una volta arrivato in prossimità della chiesa puoi decidere di lasciare qui l’auto o proseguire lungo la strada agro-silvo-pastorale “Via ai Monti di Breglia” (sempre asfaltata) che ti porterà ad un secondo parcheggio. In questo caso è necessario pagare un ticket del valore di 3,00 € prima di proseguire (all’imbocco della strada c’è l’apposita colonnina dove potrai acquistare il biglietto).
I tempi calcolati in questo articolo fanno riferimento all’itinerario con partenza Breglia; in caso decideste di partire dal secondo parcheggio considerate 30/40 minuti in meno di cammino.
Noi abbiamo lasciato l’auto proprio qui.
Quanto è difficile salire sul Monte Grona?
L’itinerario è molto semplice fino al rifugio Menaggio ed è un trekking consigliato anche alle famiglie con bambini.
Raggiungere la cime del Monte Grona presenta qualche difficoltà in più; bisogna prestare attenzione alle tante roccette che caratterizzano il percorso ed in alcuni casi far affidamento alle catene fisse.
L’intera escursione può essere concatenata con la salita sul Bregagnino e Bregagno, seguendo le opportune indicazioni. Considerate altre 2 ore circa di cammino dalla cima del Monte Grona fino alla cima del Bregagno.
LA SCHEDA TECNICA
- Partenza/Quota: Breglia ( 750 m)
- Arrivo/Quota: Cima del Monte Grona ( 1736 m)
- Tempo di salita: 3 ore totali (1 ora e 50 minuti dalla chiesa al Rifugio Menaggio – 1 ora e 10 minuti dal Rifugio alla cima)
- Tempo di discesa: 2 ore
- Dislivello totale salita: 986 m
- Gradi di difficoltà: Escursionistica (E) fino al rifugio Menaggio, poi Escursionisti Esperti (EE) per la cima del Monte Grona
- Periodo consigliato: Aprile – Ottobre
L’ ITINERARIO IN BREVE – LA SALITA
- Parcheggiata l’auto nei pressi della chiesta di Breglia ci si incammina lungo la strada agro-silvo-pastorale che ci porterà all’attacco esatto del sentiero; la strada è completamente asfaltata e se prestate attenzione noterete dei segni gialli (dipinti un po’ ovunque) che vi permetteranno di entrare nel bosco e tagliare così qualche tornante.
- In alternativa potete sempre percorrere questo tratto di strada in auto, previo pagamento del ticket.
- Una volta giunti al parcheggio “monti di Breglia” la strada si stringe diventando man mano un sentiero: seguite sempre le indicazioni per il rifugio Menaggio; la traccia dapprima sale ripida nel bosco fino a spianare poco prima del rifugio.
- Dal rifugio Menaggio seguire le indicazioni per Cima del Grona. Sono possibili 2 differenti itinerari, il sentiero panoramico e la Direttissima. Entrambi ti faranno percorrere lo stesso dislivello (circa 350 m) ma, mentre il sentiero panoramico sale più dolcemente verso la cima, la Direttissima è esattamente come il suo nome la descrive: direttissima alla cima (e quindi bella in piedi!)
L’ ITINERARIO IN BREVE – LA DISCESA
La discesa può avvenire lungo lo stesso itinerario percorso in salita oppure è possibile passare per la chiesa di Sant’ Amate. In questo secondo caso dovrete:
- ripercorrere a ritroso un brevissimo tratto del sentiero di andata fino ad incrociare un cartello segnavia.
- Seguire per Monte Bregagno – Sant’Amate.
- Poco prima della località Sant’Amate si incontra un altro cartello segnavia che vi permette di scendere fino al rifugio Menaggio. Il mio consiglio è quello comunque di proseguire per ancora un centinaio di metri fino alla chiesetta, godervi per qualche minuto il panorama e fare dietro-front per il rifugio.
- Dal rifugio Menaggio seguire per Breglia (stesso itinerario dell’andata).
La mia avventura sul Monte Grona
10 Aprile 2022…il Meteo.it prevedeva per oggi una giornata splendida, complici le piogge dei giorni scorsi ed il forte vento di ieri. Io ed il Simo di certo non potevamo farci scappare l’occasione per una bella scampagnata in montagna!
Scartata l’idea iniziale di raggiungere il rifugio Brioschi (lo ammetto, eravamo troppo stanchi per tentare i 1600 m di dislivello della via invernale) abbiamo ripiegato sul Monte Grona.
Ci mettiamo in macchina non troppo presto (sono le 7.30), direzione Strada Regina. Mi sono ripromessa che a breve scriverò un articolo apposito su questa strada perché è veramente troppo bella da percorrere e merita di avere uno spazio dedicato su questo blog.
Ma torniamo a noi…questa mattina il cielo è terso, neanche una nuvola all’orizzonte; il lago di Como ha un colore blu profondo. “Che bella giornata“, penso tra me e me.
Arriviamo a Menaggio e seguiamo le indicazioni per Plesio. Il Monte Grona è già ben visibile dalla strada e, da questa prospettiva, ha un non so che di gotico: si staglia imponente contro il cielo azzurro, fiero, con le sue numerose guglie che ricordano tanto il Duomo di Milano.
Parcheggiamo l’auto nei pressi della chiesa di Breglia, prima dell’inizio della strada agro-silvo-pastorale; volendo potremmo procedere in macchina ancora più avanti, pagando il ticket giornaliero richiesto, ma non ce n’è bisogno: le nostre gambe sapranno portarci a meta anche percorrendo qualche chilometro in più!
Ci incamminiamo lungo la strada asfaltata, cercando, dove è possibile, di tagliare nel bosco, seguendo i numerosi segnali gialli sparsi un po’ ovunque.
Dopo circa mezz’oretta di cammino, incrociamo un parcheggio dove l’asfalto finalmente finisce ed inizia il sentiero vero e proprio che ci condurrà alla prima tappa della giornata: il rifugio Menaggio. La traccia dapprima sale ripida nel bosco, facendoci guadagnare rapidamente quota, fino a spianare poco prima del rifugio, che raggiungiamo in un’oretta e un quarto di cammino dalla partenza.
Il rifugio Menaggio è situato in un punto molto panoramico sul lago: davanti a noi è ben visibile la sinuosa penisola di Bellagio, sovrastata dal Monte San Primo, mentre sulla destra possiamo scorgere i Monti Crocione, Tremezzo e Galbiga. Voltando lo sguardo a sinistra, invece, ecco le figure svettanti delle Grigne e, seguendo il lago verso nord, l’ imponente mole del Monte Legnone.
Riprendiamo fiato per alcuni minuti e ci rimettiamo in cammino, direzione cima del Grona. Possiamo decidere se percorrere il sentiero panoramico, oppure la Direttissima; ovviamente noi scegliamo quest’ultima opzione e ci incamminiamo lungo la traccia che sale ripida esattamente alle spalle del rifugio.
Il sentiero, che fino a qui era stato molto semplice, comincia a farsi via via un pochino più tecnico e dobbiamo affrontare le prime roccette. “Molto bene“, penso tra me, “finalmente anche oggi posso toccare un po’ di roccia“. Peccato solo che il vento gelido mi avesse totalmente ghiacciato le mani riducendone drasticamente la sensibilità. Vi do un consiglio spassionato: siate previdenti, non fate come me…portatevi sempre dietro un paio di guanti!
Continuiamo a salire e, dopo una mezz’oretta di cammino dal rifugio, arriviamo all’ultimo sperone roccioso che ci separa dalla cima. Ancora qualche passo e finalmente, eccola, la croce di vetta! Che meraviglia da quassù: il panorama spazia su tutto il lago di Como e di Lugano; il Monte Rosa svetta incontrastato a Nord-Ovest, e, subito di fianco, le inconfondibili cime del Brehitorn.
Verso nord la vista si apre sulla Val Masino: Badile e Cengalo sono, fortunatamente, ancora innevati ed il Disgrazia sembra spolverato di zucchero a velo.
Sono appena le 10.30 ma io ho una fame da lupi! Il Simo non si è fatto molti problemi e già sta divorando i suoi tramezzini al prosciutto. Di certo non posso restare indietro e quindi scelgo di assecondare la sua decisione, approfittando del pranzo per assaporare la vista perfetta che questa giornata ci sta regalando!
Ma l’incanto ben presto svanisce ed il Simo mi sprona a ritornare sul sentiero per fare ritorno a valle. Decidiamo però di allungare leggermente il giro passando a visitare la chiesetta di Sant’Amate che si scorge in lontananza, dando le spalle al lago.
Così, zaini in spalla, scendiamo per un breve tratto l’itinerario affrontato in salita fino a giungere ad un segnavia e da qui seguiamo le indicazioni per Monte Bregagno – Sant’Amate. Il sentiero che ci porta alla piccola chiesetta si insinua per creste erbose e ci fa godere appieno di questo ampissimo panorama.
Purtroppo la siccità che ha caratterizzato l’inverno appena passato si fa sentire: i monti sono brulli, di un colore giallo paglia con pennellate arancioni. Per carità, la tavolozza di colori è magnifica, ma piange un po’ il cuore se si pensa a quale sia la reale situazione.
Sono talmente persa nei miei pensieri che in men che non si dica mi ritrovo alla chiesetta!
Prima di imboccare il sentiero che ci riporterà a valle, mi guardo indietro, per contemplare il Grona da una nuova prospettiva; non posso fare a meno di pensare che sia proprio una montagna particolare. Chi dice che le montagne sono tutte uguali si sbaglia di grosso!
Improvvisamente uno schiaffo gelido mi arriva in viso: il vento, che fino ad ora se ne era rimasto buono buono, ha ricominciato a soffiare forte. Ci rimettiamo quindi in marcia, seguendo le indicazioni per il rifugio Menaggio e da qui, giù di nuovo verso Breglia.
E voi, siete mai stati sul Monte Grona? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti!