È marzo, l’inverno volge ormai al termine e nell’aria aleggia un debole profumo di primavera. Le terre alte sono ancora coperte da un manto candido ma a quote più basse è già il momento della rinascita.
Fiori bianchi e viola si fanno strada tra gli ultimi residui di neve, formando macchie colorate che si estendono a perdita d’occhio nei pascoli alpini.
Il portavoce della primavera sulle Alpi è senza dubbio il Crocus Vernus Albiflorus…Andiamo a conoscerlo insieme!
Indice
Dove e quando cresce il Crocus Vernus?
Con il nome di Crocus si indica un genere di piante perenni appartenente alla famiglia delle Iridacaee di cui fanno parte circa un’ottantina di specie. La più osservata da chi frequenta l’arco alpino è senza dubbio il Crocus Vernus, sottospecie Albiflorus.
Questo delicato fiore cresce sulle nostre montagne fino ad una quota di circa 2.500 m, prediligendo prati ben concimati o pascoli alpini. Comincia a far capolino tra la neve a partire da inizio marzo, in tardo inverno o inizio della primavera, a seconda della quota, formando vasti tappeti bianchi e viola che si estendono a perdita d’occhio.
La fioritura del Crocus è sicuramente un evento da non perdere in questa stagione: sono sicura che vi lascerà senza fiato.
Come riconoscere il Crocus Vernus?
Il Crocus è uno dei fiori più facili da riconoscere in montagna, anche se aree diverse possono portare a caratteristiche estetiche anche molto different (approfondiremo la questione nella sezione curiosità).
Come per tutto il genere Crocus, anche il Crocus Vernus Albiflorus presenta la caratteristica forma a coppa, con petali (tepali nel gergo corretto) larghi nella parte sommitale che si innestano su un sottile fusto di colore biancastro.
I tepali sono generalmente sei, di cui tre formano la corona interna e tre quella esterna; il colore vira dal bianco a viola, con tutte le possibili sfumature intermedie!
Le foglie si generano dal bulbo, quindi sembrano spuntare direttamente da sottoterra. Sono corte e sottili, di colore verde scuro nella parte superiore e bianco nella parte inferiore. Nella parte centrale della foglia, in senso longitudinale (ovvero nel senso della lunghezza della foglia stessa), è presente una marcata scanalatura di colore verde chiaro.
Qualche curiosità sul Crocus Vernus
Il Crocus è un fiore conosciuto fin dall’antichità ed il suo nome arriva dal greco “Kròkos”, ovvero “filo di tessuto”. Questo appellativo fa riferimento ai lunghi pistilli arancioni che caratterizzano la specie più diffusa di questo fiore, Il Crocus Sativus o Zafferano.
Sì, avete capito bene: lo Zafferano, proprio quello che usiamo nelle nostre cucine, altro non è che una delle tante specie del genere Crocus.
Nonostante il Crocus Vernus sia conosciuto con il nome di Zafferano maggiore, mi spiace dovervi avvisare che il risotto alla Milanese non avrà mai lo stesso sapore: poco o nullo, infatti, è il suo valore ed il suo interesse dal punto di vista alimentare.
E adesso arriviamo alla questione più interessante: ma il Crocus, è giallo, viola o bianco? Di forma più o meno allungata? I petali sono più tondi o più a punta? Perché sembra essere tanto diverso a seconda della zona geografica dove lo si osserva?
Dal punto di vista scientifico e della sua genetica il genere Crocus presenta una curiosa caratteristica: la specie, a causa dell’alto numero di cromosomi, è soggetta ad una elevatissima variabilità citologica. Ciò fa sì che il Crocus si “suddivida” in una vastissima gamma di specie locali, ovvero che nascano individui con caratteristiche morfologiche (“estetiche” per semplificare) molto diverse tra di loro a seconda della zona geografica in cui si trovano.
Ne viene di conseguenza che di specie e sottospecie di Crocus ne esistano un’infinità, il che rende abbastanza difficile il lavoro di classificazione e sistematizzazione.
Dove osservare le fioriture di Crocus Vernus?
Bene, ora che conoscete tutto del Crocus e della sua specie Vernus, è ora di mettervi in marcia per osservarlo più da vicino! Dove andare? La Valmalenco anche questa volta non vi deluderà!
Vaste fioriture di Crocus Vernus si trovano in tutta la valle. Le più significative possono essere ammirate percorrendo questi facili sentieri:
- Alpe Campagneda, facilmente raggiungibile in tre quarti d’ora di cammino partendo dalla strada Franscia-Campomoro, direzione rifugio Cristina.
- Località Barchi, raggiungibile con una camminata di circa mezz’oretta dalla frazione di San Giuseppe (potete posteggiare l’auto qui).
- Alpe Entova, una meta ancora poco conosciuta in Valmalenco, anch’essa raggiungibile con un’ escursione di poco meno di un’oretta sempre con partenza da San Giuseppe (stesso parcheggio di prima).
- Alpe dell’Oro, dove, a mio parere, si può assistere alla fioritura più spettacolare. In questo caso dovrete portarvi in auto fino all’abitato di Chiareggio, posteggiare la macchina nel parcheggio situato dalla parte opposta del paese e da qui seguire le indicazioni per Passo del Muretto – Alpe dell’oro.
Purtroppo è difficile prevedere quale sarà il periodo esatto della fioritura, perchè dipende dalla quantità di neve che si è accumulata. Ma potete trovare aggiornamenti in tempo reale sulla mia pagina Instagram!
Buon inizio promavera a tutti!