Tra i diversi fenomeni glaciologici osservabili in Valmalenco, degne di nota sono le Marmitte dei Giganti di Franscia. La leggenda narra che si tratti delle grosse pentole utilizzate dai giganti che un tempo si aggiravano per queste valli, prima di essere racchiusi sotto terra dalle divinità della montagna.
Ma la formazione delle Marmitte dei Giganti ai dossi di Franscia ha origini ben diverse, riconducibili agli anni in cui la Valmalenco era coperta da una spessa coltre di ghiaccio, che si estendeva fino all’attuale lago di Como…andiamo insieme a scoprire la loro storia!
Indice
Cosa sono e come si sono formate le Marmitte dei Giganti di Franscia?
Le Marmitte dei Giganti sono delle grandi cavità, a forma di pozzo, formatisi nelle rocce a seguito del fenomeno chiamato erosione fluviale.
Circa 19.000 anni fa, infatti, alla fine dell’ultima Era Glaciale, i ghiacciai del Bernina confluivano in un’unica grande lingua che scendeva lungo la Valmalenco, coprendo la zona dei dossi di Franscia con uno strato di ghiaccio spesso oltre 800 metri.
Durante il periodo estivo, l’acqua di fusione presente sulla superficie del ghiacciaio raggiungeva la base della massa di ghiaccio attraverso le crepe e le fratture presenti in esso, entrando in stretto contatto con la roccia sottostante.
Qui, a causa della forte pressione esercitata dalla massa di ghiaccio sovrastante, l’acqua produceva dei vortici ad enorme velocità che, come un tornio, scavavano la roccia, creando delle grosse cavità cilindriche delle forme più disparate.
Inoltre, la presenza di ghiaia e sabbia trasportati dal ghiacciaio stesso, aumentava il potere erosivo dell’acqua. Nel caso delle Marmitte dei Giganti di Franscia, questo fenomeno era ulteriormente amplificato dalla presenza di detriti di origine granitica (il famoso serpentino della Valmalenco), molto più duro della roccia sottostante.
Inoltre, ai Dossi di Franscia, l’antico ghiacciaio risultava molto fratturato, presentando vasti crepacci, per il fatto che si trovava esattamente sul ciglio di un grande salto roccioso. Questa particolare condizione ha fatto sì che l’acqua si infiltrasse in profondità piuttosto facilmente, aiutando il processo di formazione delle marmitte glaciali.
Dove si trovano le Marmitte dei Giganti di Franscia?
Le marmitte dei Giganti di Franscia sono collocate nella zona dei Dossi di Franscia, l’ultimo alpeggio abitato della Valmalenco, salendo in direzione delle dighe di Campo Moro ed Alpe Gera.
Il breve percorso naturalistico che vi porterà alla scoperta delle Marmitte dei Giganti è stato attrezzato in prossimità della chiesetta di Santa Barbara, dove è possibile trovare anche un ampio parcheggio.
Questa è una zona di forte interesse naturalistico.
La conca di Franscia si trova proprio ai piedi del massiccio del Bernina, il 4.000 più orientale delle Alpi, ed è solcata dal Torrente Lanterna che, molto più in basso, a Chiesa in Valmalenco, confluisce nel Mallero per poi entrare nell’Adda all’altezza di Sondrio.
Per raggiungere i Dossi di Franscia e le relative Marmitte del Gigante, dovremo attraversare altri due torrenti: il torrente Scerscen, che si genera dall’antico ghiacciaio omonimo, ed il torrente Cormor, che racchiude le acque provenienti dal ghiacciaio di Fellaria.
Le Marmitte dei Giganti di Franscia e la loro storia glaciologica
La storia del nostro pianeta è caratterizzata dall’alternarsi di Ere Glaciali, periodi in cui il ghiaccio ricopriva gran parte della superficie terrestre.
Al termine dell’ultima era glaciale, detta “wurmiana”, circa 19.000 anni fa, l’Italia era ben diversa da come la conosciamo oggi: il mar Adriatico non esisteva, al suo posto una distesa infinita di detriti, solcata da un antenato del fiume Po. La Sicilia non era un’isola, Corsica e Sardegna erano unite ed i ghiacciai delle Alpi si estendevano fino alla pianura Padana.
In Valmalenco i ghiacciai di Scerscen, Fellaria e Scalino-Acquanera confluivano in un’unica lingua, spessa oltre 800 m, che scendeva fino a Sondrio. Qui si univa ai ghiacciai provenienti dalla Valchiavenna, Stelvio e Orobie.
La situazione climatica rimase tale per circa 2.000 anni, fino ad andare incontro ad un progressivo riscaldamento. Il clima si stabilizzò definitivamente a scala globale circa 10.000 anni fa, quando i ghiacciai vennero relegati nelle zone più elevate ed iniziò lo sviluppo dell’attuale ecosistema.
E’ in questo periodo che le montagne che qui a Franscia possiamo osservare iniziarono ad assumere progressivamente l’attuale aspetto.
Il riscaldamento globale, iniziato nella metà del XIX secolo, influì in modo significativo sulla deglaciazione che viviamo tutt’oggi: negli ultimi 70 anni i ghiacciai alpini si sono più che dimezzati, abbandonando le vallate intorno ai 2.000-2.500 m di quota e lasciando al loro posto una serie di tracce.
Le Marmitte dei Giganti dei Dossi di Franscia ne sono una viva testimonianza.
Il futuro dei nostri ghiacciai è in mano alle decisioni e alle politiche climatiche che verranno adottate nei prossimi anni, che devono mirare alla riduzione delle emissioni dei gas serra.
Per ora, nella meravigliosa conca di Franscia, godiamoci quello che rimane dello splendore di antichi ghiacciai.