Partenza/Quota: Chiareggio (1612 m)
Arrivo/Quota: Cima del Torrione Porro (2435 m – punto più elevato)
Tempo di salita: 2,5 ore
Tempo di discesa: 2 ore
Dislivello totale salita: 823 m
Grado di difficoltà: EEA – Ferrata facile
A fine articolo la descrizione in breve dell’escursione.
Dopo averlo rimandato parecchie volte durante l’ estate, finalmente io e il Simo ce l’abbiamo fatta: anche il Torrione Porro è stato annoverato tra le aree conosciute della Valmalenco!
Per raggiungerlo abbiamo deciso di percorrere la nuova via ferrata, al posto che calpestare il classico sentiero.
Partiamo abbastanza presto di mattina, vogliamo goderci la salita in solitudine e silenzio: alle 7.30 siamo già in marcia. L’aria è frizzante, sarà che ormai, dopo 3 settimane nella ben più calda Cadorago, non sono più abituata alle temperature di montagna. Per scaldarci partiamo a razzo per il rifugio Ventina, che raggiungiamo in circa 40 minuti, e poi subito all’attacco della ferrata. Qualcuno ci ha anticipato e la sta già percorrendo…come è possibile, a che ora sono partiti? Il Simo è in fibrillazione, non si spiega come possa essere stato preceduto…Fa niente Simo, c’è spazio per tutti!
La ferrata in sé è molto semplice, un parco giochi di roccia , ma non per questo poco bella. Anzi, io me la sono proprio goduta anche perché, lungo la salita, si possono ammirare il ghiacciaio del Ventina (quel che ne rimane), il pizzo Cassandra ed il mio meraviglioso Disgrazia.
La cosa che rende però unico il panorama, a mio avviso, è il piccolo lago Pirola, che diventa visibile solo una volta raggiunta la cima del Torrione.
Io l’ho visto per la prima volta una ventina di anni fa, negli anni in cui, insieme a papà, abbiamo battuto in lungo e in largo le zone escursionistiche della Val Malenco. Forse già all’ epoca mi aveva colpito il suo colore blu intenso, o forse mi ero semplicemente divertita a fare su e giù per la pietraia che circonda le sponde…sta di fatto che mi sentivo in obbligo di portarci il Simo, e così ho fatto.
Il lago Pirola non mi ha tradito, è ancora un piccolo zaffiro incastonato nella roccia, che brilla sotto la luce del sole. Cominciamo a girarci intorno, il suo colore varia leggermente dal blu intenso al verde petrolio dove si intravede il fondo. È meraviglioso, non smetto di dirlo al Simo, è meraviglioso.
Raggiungiamo lo sbarramento della diga (sì, il Pirola è un laghetto artificiale) e iniziamo la discesa. Il Simo ha deciso che non vuole ricongiungersi al sentiero dell’ andata, per cui scendiamo per l’ Alpe Zocche. Il sentiero non è bellissimo, si vede che è una variante poco battuta, speriamo almeno di riuscire a vedere qualche animale! Non faccio in tempo a finire la frase che sentiamo frusciare tra gli alberi: un enorme scoiattolo sta saltando da un ramo all’ altro noncurante del nostro passaggio.
Ben presto arriviamo alla macchina ed iniziamo il nostro viaggio di ritorno: con la bellezza che abbiamo negli occhi siamo pronti ad affrontare una nuova settimana.
L’ ITINERARIO IN BREVE – LA SALITA
- Da Chiareggio raggiungere il rifugio Porro (40 minuti dalla partenza).
- Proseguire poco oltre il rifugio fino ai cartelli direzionali (a metà strada tra il rifugio Porro e Ventina): il sentiero svolta a sinistra.
- Seguire sempre le indicazioni per “Torrione Porro” fino ad un nuovo cartello direzionale.
- Al bivio tenere la sinistra per la ferrata. Se si prosegue a destra si raggiungerà il Torrione per la via escursionistica.
- Proseguire lungo la ferrata fino alla cima del Torrione.
L’ITINERARIO IN BREVE – LA DISCESA
- Una volta raggiunta la cima scendere lungo la larga dorsale fino a raggiungere un bivio: seguire per lago Pirola (l’indicazione è scritta su un masso).
- Dirigersi verso il lago Pirola ed aggirarlo sul suo lato destro fino allo sbarramento della diga.
- Prima dello sbarramento prendere la direzione indicata per l’Alpe Zocche-Chiareggio.