Oggi facciamo un gioco, apparentemente piuttosto semplice, ma dovrete essere sinceri e non pensarci molto, altrimenti non vale!
Immaginate di avere la possibilità, in questo istante in cui leggete, di essere teletrasportati nel posto che più desiderate, dove andreste?
Bene. Adesso chiudete gli occhi e immaginate di essere lì…perché avete scelto proprio questo posto?
Ebbene, io ho immaginato di essere portata sul balconcino della mia cameretta, nella mia casa in montagna a Tornadri. È un balcone di poco più di un metro quadro, un buchino proprio, che si affaccia sul prato che circonda l’isolato di case. Ad essere sinceri la vista da qui non è un granché: la visuale per metà è coperta dal tetto stesso di casa mia (sì, la mia cameretta è un sottotetto); ma per me, quello che si vede non solo è abbastanza, è anche di più!
Da qui posso ammirare la cascata, bella bianca e spumeggiante a inizio estate, con l’ acqua che diminuisce man mano che si va incontro all’ autunno fino a diventare un rigagnolo semighiacciato in inverno. Dal primo pomeriggio il sole le batte proprio contro, rendendola ancora più brillante, e sembra che l’ acqua danzi tra un salto e l’altro, felice di potersi perdere tra i suoi raggi.
Dal mio balconcino riesco vedere la bella cresta del pizzo Palino che si staglia bianco-grigia contro il cielo azzurro. Nelle giuste condizioni si riesce persino a vedere la croce di vetta, un pallino luminoso nel punto più alto.
Dal mio balconcino si vede la sterrata che scende al fiume, con la torretta che riporta le indicazioni per la “Brusada”. E poi si vede la strada che da Lanzada porta a campo Frascia; si vede proprio quell’ angolino di curva che, quando la percorro in macchina, è il punto esatto in cui inizio ad intravedere casa e so che finalmente sono arrivato “alla mia montagna”, in quel bellissimo posto che tanto profuma di buono e di famiglia.
Dal mio balconcino riesco a sentire il rumore del fiume che scroscia e, in estate, i grilli che cantano. A fine agosto arrivano anche i contadini a tagliare l’erba per preparare il fieno per l’inverno.
Quando guardo da quel balcone mi sento felice, mi sento proprio a casa. Sono anni che, ogni volta che devo fare ritorno alla “città”, prima di andarmene passo un minuto in contemplazione su quel balconcino. Saluto le cime con un “ci rivedremo presto”, chiudo la porta e solo allora sono pronta a partire.
Ecco, se in questo momento potessi essere trasportata da qualche parte mi piacerebbe essere portata lì. E voi dove andreste?