Il Bivacco Sufrina

Il Bivacco Sufrina, noto anche come Bivacco dei cacciatori, è una meta poco conosciuta in Valmalenco ma non per questo poco affascinante. Si tratta di una piccola casetta situata ai piedi del Pizzo Palino, sopra l’abitato di Santa Elisabetta. In estate è una escursione tecnicamente semplice, che richiede un po’ di allenamento per il dislivello da percorrere, mentre in inverno è una delle mete preferite da chi muove i primi passi nel mondo dello sci d’alpinismo.

Il bivacco Sufrina in Inverno
Il sole splende sul bivacco Sufrina

Come si raggiunge il Bivacco Sufrina?

L’itinerario parte da Santa Elisabetta, frazione di Caspoggio, e si snoda per la prima parte del percorso lungo le vecchie piste da sci attualmente in disuso.

Potete lasciare l’auto all’ampio parcheggio in fondo al paese, in prossimità dell’allevamento di Alpaca “la Foppa”, proprio qui!

Quanto è difficile salire al Bivacco Sufrina?

Raggiungere il bivacco nella stagione estiva non presenta difficoltà tecniche ma tenete conto del dislivello da percorrere (poco più di 1.000 m) e del fatto che, per buona parte, l’itinerario si svilupperà a quota relativamente bassa e sotto costante solo battente.

In inverno la situazione cambia; anche in questo caso fino ad arrivare al termine delle piste da sci non troverete particolari difficoltà ma una volta entrati nel bosco di larici la situazione cambia; solitamente il sentiero non è più tracciato, essendo questa una meta poco frequentata; il tratto più infido è costituito dagli ultimi metri prima di raggiungere la conca dove sorge il bivacco, dove dovrete affrontare un traverso un po’ esposto e potenzialmente scivoloso.

L’itinerario invernale è da affrontare solo in condizioni di neve stabile. Ramponi consigliati in caso di fondo ghiacciato.

LA SCHEDA TECNICA

  • Partenza/Quota: Caspoggio – fraz. Sant’ Elisabetta (1190 m)
  • Arrivo/Quota: Bivacco Sufrina (2275 m)
  • Tempo di salita: 2 ore
  • Tempo di discesa: 1.5 ore
  • Dislivello totale salita: 1085 m
  • Gradi di difficoltà: Escursionistica (E)
  • Periodo consigliato: Giugno/Ottobre. Se opportunamente attrezzati ed in condizione di neve stabile anche periodo invernale.

L’ ITINERARIO IN BREVE – LA SALITA

  • Lasciare l’auto al parcheggio di Sant’Elisabetta
  • Imboccare le piste da sci (ex pista “Vanoni”) in direzione Piazzo Cavalli
  • Proseguire seguendo le indicazioni per Dosso dei Galli fino alla fine degli impianti di risalita
  • Proseguire seguendo i segnavia (o le tracce in caso di neve) con percorso a zig-zag In direzione “Cima della Sufrina”
  • Il bivacco sorge nel centro di una conca 100 mt sotto la cima della Sufrina.

L’ITINERARIO IN BREVE – LA DISCESA

La discesa avviene per il medesimo itinerario della salita

Bivacco Sufrina: la nostra avventura

Quest’anno nella calza della Befana ho trovato un regalo tanto gradito quanto inaspettato: una mappa di tutti i percorsi per ciaspole e sci d’alpinismo della Valmalenco, dai più semplici fino ad arrivare anche a itinerari veramente complessi.

Uno in particolare ha attirato la mia attenzione perchè, nonostante gli anni passati in questa bellissima valle, non lo avevo mai sentito nominare: il Bivacco Sufrina, situato sotto l’omonima cima.  Si tratta di una meta poco conosciuta e, di conseguenza, anche poco affollata.

La compagnia della scampagnata è formata da me, il Simo, mio fratello Stefano e papi, special guest, che si è gentilmente offerto (offerto proprio) di farci da guida!

Nonostante la scarsità della neve caduta fino a questo momento non voglio farmi ingannare: oltre ad un paio di ramponcini, che potrebbero essermi d’ aiuto in caso di ghiaccio, metto nello zaino anche le mie fidate ciaspole. In fondo, se è veramente un posto così poco frequentato, è altamente possibile che mi toccherà camminare in neve poco battuta!

Arrivati al parcheggio di Santa Elisabetta ci avviamo lungo la ormai dismessa, ma pur sempre ripida, pista “Vanoni”. Dopo circa un’oretta e mezza di cammino (su neve molto ghiacciata) raggiungiamo Piazzo Cavalli (1800 mt) che ci lasciamo alle spalle per proseguire fino ad arrivare all’ultima, diroccata stazione di arrivo dello ski-lift, al Dosso dei Galli (2100 m).

Qui le piste da sci terminano e la traccia che seguiamo si addentra in un rado bosco di larici. Con un po’ di zig-zag passiamo qualche traverso più esposto, facendo molta attenzione al terreno sotto i nostri piedi: la neve tiene abbastanza bene ma, non essendo molta, a volte cede sotto il nostro passo, soprattutto in prossimità delle sassaiole che caratterizzano questa zona del sentiero.

Percorriamo ancora circa 150 m di dislivello e giungiamo sul bordo di una conca, nel mezzo della quale sorge il Bivacco. La neve qui è intonsa, ed anche sufficientemente alta…ecco, almeno so di non aver portato le ciaspole per nulla!

Il Bivacco è proprio carino: l’interno, completamente in legno, è ben arredato e spazioso. Sulle facciate esterne una nota di merito va agli appendiabiti, realizzati con zampe di capra…un po’ tetri, ma hanno il loro perché, considerando che il bivacco è noto anche con il nome di “bivacco dei cacciatori”!

Facciamo una rapida merenda e torniamo a valle lungo lo stesso percorso di salita: a casa ci aspettano dei pizzoccheri sapientemente cucinati dalle mani di mamma!

In “posa” da sinistra: il Simo, mio fratello Stefano, io ed infine…papi, special guest!

Non solo Bivacco Sufrina: escursioni invernali per tutti i gusti!

Sono convinta che tutte le stagioni abbiano il proprio bello da offrire ma credo che l’inverno possa regalare una marcia in più all’escursionista curioso che decide di lasciare il caldo di casa per vivere una nuova avventura: i colori tenui, la luce cristallina, il silenzio rotto solo dal rumore dei passi nella neve, le orme lasciate dietro di noi…

E voi? Siete amanti delle escursioni invernali?

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