5 cose da non perdere in Valmalenco – Livello PRO

Indovino…ormai anche voi siete degli habitué della Valmalenco e i classici itinerari che vi vengono proposti quando navigate nel magico mondo di Internet non vi soddisfano più…ebbene, sono qui per aiutarvi!
Ecco a voi 5 cose da non perdere in Valmalenco se volete passare dal livello BASE al livello PRO! Buona lettura!

5 cose da non perdere in Valmalenco: una breve introduzione

Credo di averlo già detto un miliardo di volte ma non mi stanco mai di ripeterlo…la Valmalenco è la mia seconda casa. Qui sono cresciuta e ho vissuto i momenti più belli della mia infanzia: estati inverni, weekend, Pasque, Carnevali…solo il Natale faceva eccezione, ma solamente perché saremmo stati in troppi in una casetta di piccole dimensioni!

I miei genitori avevano affittato un appartamento prima ancora che io nascessi, nella frazioni di Moizi, comune di Lanzada e, qualche anno più tardi, si erano trasferiti alle “Prese”, Tornadri, l’ultimo baluardo prima del nulla che conduce a campo Franscia.

Ai miei genitori piaceva così…una casa isolata nel verde dei boschi, diceva papà. Che poi tanto isolata a dire la verità non è.

Ma, tornando a noi, capirete bene che in trent’anni a zonzo per la Valmalenco di escursioni ne ho affrontate parecchie: dai grandi classici per passare, di nuovo, alle mete classiche ma con diverso itinerario di avvicinamento, fino ad arrivare ai sentieri totalmente inventati verso posti totalmente sconosciuti.

Così come ho provato tutti i rifugi, ristoranti, gelaterie, pizzerie della valle perché si sa…va bene essere sportivi, ma ci vuole sempre la giusta ricompensa.

Qui di seguito troverete la selezione delle 5 attività che, a mio parere, non dovete assolutamente perdere se anche voi siete stufi dei “grandi classici” e volete passare a qualche esperienza differente!

Se invece siete dei novelli in Valmalenco vi consiglio di leggere questo articolo:

“Cosa fare in Valmalenco: 5 idee se siete delle new entry”.

5 cose da non perdere in Valmalenco: la top 5 per veri PRO

#1: Tramonto al Rifugio Cristina

Il Rifugio Cristina vi sarà stato proposto in tutte le salse, ne sono consapevole: partendo dalle dighe, dal Sasso dell’Agnello, per il passo di Campagneda e chi ne ha più ne metta.

Non voglio proporvi nessun itinerario alternativo ma vi do solo un suggerimento: provate a salire nel tardo pomeriggio, quando ormai tutti saranno sulla via del ritorno. Arrivati all’Alpe Prabello proseguite in direzione della chiesetta ed oltrepassatela, fino ad arrivare ad un piccolo laghetto stagnante.

E ora, qui, aspettate.

Aspettate che il sole cali dietro il Monte Disgrazia; aspettate che il cielo si tinga di mille sfumature, dal rosso all’oro. Aspettate che arrivi la notte e che il cielo si accenda di stelle. E infine, aspettate che sorga la luna ad illuminarvi la via per il ritorno. Vi posso garantire che questa esperienza vi colmerà gli occhi di stupore ed il cuore di gioia.

Non sarà un itinerario nuovo ma vi garantisco che le emozioni che proverete saranno senza eguali.

Se volete saperne di più su questa bella escursione vi rimando all’articolo in cui ne parlo:

“Rifugio Cristina all’Alpe Prabello: due passi in un sogno”

5 cose da non perdere in Valmalenco: il tramonto sul Disgrazia dal Rifugio Cristina
Tramonto sul Monte Disgrazia visto dall’Alpe Prabello

#2: Il Monte Braccia

Questo simpatico cuccuzzolo roccioso sorge proprio in mezzo alla valle, sopra l’abitato di Primolo. E’ un luogo sconosciuto alla quasi totalità delle persone ed è per questo che ne sono innamorata!

Come ogni luogo isolato che si rispetti individuare il tracciato non sarà un’ impresa facile; il punto di partenza per l’escursione è proprio la frazione di Primolo, sopra Chiesa in Valmalenco. Lasciate l’auto in prossimità del campo sportivo, alla fine del paese, ed iniziate a incamminarvi lungo il sentiero per i laghi di Sassersa.

Ben presto vi toccherà attraversare il fiume e vi ritroverete completamente da soli a sbrigliarvi  tra prati scoscesi e detriti morenici, su una traccia debolmente accenata…ma dalla cima potrete godere a 360° su tutta la Valmalenco, dal Disgrazia fino al Gruppo del Bernina. Uno spettacolo davvero unico.

Ah dimenticavo…qui non è raro avvistare le aquile!

5 cose da non perdere in Valmalenco: Monte BracciaVista sul gruppo del Bernina e lago Palù dalla cima del Monte Braccia

#3: Cena al ristorante “Il Vassallo”

Dopo una qualunque camminata che si rispetti, si sa…è prevista un fase di recupero: e quale posto migliore se non il miglior ristorante della Valmalenco?

Il Vassallo è situato proprio nel centro storico di Vassalini, graziosa frazione di Chiesa in Valmalenco.

La costruzione esisteva già nel 1500, quando era una rustica ma affascinante sede estiva vescovile. Il rustico venne completamente ristrutturato nel 1999 dalla famiglia Giordano e da allora accoglie i clienti anno dopo anno nella sua caratteristica struttura in pietra e li coccola e soddisfa con la sua la tradizionale cucina Malenca.
Il ristorante è vivamente consigliato e mi raccomando: ordinate gli sciatt!

Per maggiori informazioni vi rimando direttamente al loro sito, cliccate qui!

#4: Il Rifugio Scerscen – Entova

Costruito alla base della vedretta di Scerscen inferiore, a quota 2.957 m, il rifugio era, fino ad una ventina di anni fa, punto d’appoggio per lo sci estivo in Valmalenco. Oggi il rifugio è chiuso (e qualcuno dice anche pericolante) ma l’escursione vi condurrà in un luogo solitario dalla bellezza quasi eterea.

L’itinerario parte dai Prati della Costa, poco dopo l’Alpeggio “i Barchi”, sopra San Giuseppe e si svolge per buona parte lungo una vecchia carreggiata, ormai dismessa e un po’ “acciaccata” ma tuttavia molto comoda da percorrere.

Arrivati a quota 2.700 mslm la carreggiata termina per lasciare spazio ad un sentiero che si inerpica per gli ultimi 200 m fino a portarci alla nostra destinazione.

Mi raccomando: una volta al cospetto di quello che rimane del ghiacciaio, riflettete, su cosa rischiamo di perdere inesorabilmente tra (temo) non molti anni. La montagna deve servire anche a farci fare un piccolo esame di coscienza.

#5: Cima Fontana

Sorge in una delle zone meno frequentate della valle, immersa in un paesaggio lunare, dove le morene glaciali la fanno da padrone, intervallate qua e là da laghetti di color smeraldo e turchese.

Punto di partenza per l’escursione è la diga di Campo Moro. Mantenendovi sulla destra del muro, seguite dapprima per il Bivacco Anghileri dove troverete le indicazioni per la cima.

Il percorso è abbastanza semplice, ma la cima resta comunque poco battuta e poco conosciuta.
Il panorama che vi aspetta spazia su tutto il gruppo del Bernina e la Val Poschiavo; il Pizzo scalino è ben visibile ad est e a sud ovest si staglia l’inconfondibile sagoma del Monte Disgrazia.

Ultimo ma non meno importante: da qui riuscirete finalmente a vedere il ghiacciaio di Fellaria da una nuovo punto di vista!

5 cose da non perdere in Valmalenco: Cima Fontana
La vista sul Ghiacciaio di Fellaria da Cima Fontana

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