Il Monte Bianco, il Gran Paradiso. La Grandes Murailles, il Dente del Gigante: le nostre Alpi sono piene di cime dal nome evocativo…
Ma quando parliamo del Monte Generoso possiamo avere una certezza: mai nome fu più azzeccato del suo! Già, perché lui, generoso, lo è veramente!
E non solo per il panorama grandioso che si può godere dalla sua cima o per le infinite possibilità che si hanno per raggiungerlo.
I suoi versanti custodiscono gelosamente tesori preziosi: dai cavalli del Bisbino, fino alla grotta dell’Orso…per non parlare di quello scrigno dorato che è il bosco di Maggiociondolo.
Indice
Dove si trova e come si raggiunge la cima del Monte Generoso?
Il Monte Generoso si trova in Canton Ticino, adagiato sulla linea di confine tra Italia e Svizzera, sulla sponda orientale del Lago di Lugano. La sua posizione lo rende un dei punti panoramici più belli della zona, con una vista a 360° che, nelle giornate limpide, spazia fino all’Appennino.
La bella cima doppia di questa montagna può essere raggiunta in diversi modi, più o meno difficili e adatti sia a chi non è un habitué del trekking sia a chi vuole cimentarsi in qualcosa di un pochino più “tecnico”. Ve l’ho detto che è una montagna generosa, no?
Il trekking più interessante per raggiungere la cima è l’anello del Generoso (più avanti dettagliatamente descritto), che parte ed arriva alla località Orimento, nel comune di San Fedele d’Intelvi (Italia).
In alternativa si può salire in vetta anche passando dalla Svizzera: in questo caso sarà necessario raggiungere il rifugio Bellavista in auto e da qui proseguire a piedi.
Per chi invece preferisce godersi un panorama mozzafiato ma senza la difficoltà della salita, è possibile prendere il trenino a cremagliera da Capolago mentre, per i più avventurosi, il Monte Generoso offre anche la possibilità di cimentarsi in una via ferrata.
Trekking ad anello del Monte Generoso
Tra i diversi trekking possibili per raggiungere la cima del Monte Generoso, quello più interessante è senza alcun dubbio il giro ad anello che parte ed arriva alla Baita di Orimento.
Questo trekking permetterà di raggiungere la vetta attraverso la Via Alta e far ritorno attraverso la via Bassa, ma nulla vieta di percorrere lo stesso itinerario sia in salita che in discesa.
Ci dirigiamo, dunque, nel comune di San Fedele d’Intelvi; attraversato il paese, raggiungiamo la località Alpe Grande e da qui proseguiamo lungo la strada fino a raggiungere un parcheggio dove potrete lasciare l’auto (trovate qui la posizione).
Proseguendo ulteriormente (a piedi) lungo la strada asfaltata si raggiungerà, dopo meno di un chilometro, la Baita di Orimento, da dove partono sia la via Alta che la via Bassa al Generoso.
Nel caso si decidesse di percorrere la via Alta, è anche possibile, dal parcheggio, imboccare la strada sterrata che si addentra nel bosco alla vostra destra, appena oltrepassata una abitazione bianca (questa, per indenderci!)
Attenzione: i posti auto del parcheggio sono abbastanza limitati, quindi vi conviene arrivare a destinazione ad orario non troppo inoltrato!
LA SCHEDA TECNICA dell’ANELLO al MONTE GENEROSO
- Partenza/Quota: Orimento (1.347 mslm)
- Quota massima raggiunta: Vetta Monte Generoso (1.701 mslm)
- Tempo totale giro ad anello: 3,5 ore
- Dislivello totale salita: 500 m
- Lunghezza totale itinerario: 11.5 km
- Grado di difficoltà: E/EE – Escursionisti/Escursionisti esperti
DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO ad ANELLO
- Parcheggiata l’auto si prosegue in direzione della Baita di Orimento fino all’attacco del sentiero della Via Alta, segnavia nr. 5.
- Si attraversa il ponticello sul torrente Breggia, seguendo sempre per la Via Alta.
- Si attraversano prima il bosco di Maggiociondolo, poi un meravigliosa abetaia. In estate, non è difficile imbattersi nei famosi cavalli del Bisbino, che qui pascolano liberi.
- Terminata l’abetaia si raggiunge la cresta del confine Italo-svizzero, evidenziata da una serie di massi. Alla nostra destra la doppia cima del Generoso si staglia contro il cielo. Quella è la nostra direzione.
- Si prosegue dunque lungo la dorsale di cresta. Il sentiero sia fa via via più stretto ed in alcuni tratti anche abbastanza esposto.
- Ignorando le indicazioni per la ferrata Angelino, si prosegue lungo l’itinerario che, in circa un paio d’ore dalla partenza, ci conduce fino alla vetta.
- Dalla vetta si scende sul versante svizzero, in direzione del ristorante Fiore di Pietra.
- Si segue la via dei pianeti, un percorso che offre una prospettiva del nostro sistema solare, terminata la quale si imbocca il sentiero della Via Bassa che permetterà di rientrare a Orimento.
Quando è difficile il trekking del Monte Generoso?
Raggiungere la cima del Monte Generoso attraverso i classici itinerari di trekking non è per nulla complicato, né per quanto riguarda le difficoltà tecniche che si incontreranno, né in termini di dislivello percorso.
Il tracciato della Via Alta può essere definito come EE, ovvero adatto ad escursionisti esperti, solo per la presenza, nell’ultima parte, di tratti un po’ esposti in cui la progressione può essere facilitata dall’utilizzo di una catena fissa.
La Via Bassa, d’altra parte, non presenta nessuna difficoltà e può essere affrontata da chi è alle prime armi in montagna.
La via Ferrata al Monte Generoso
Ed ora invece, inseriamo un po’ di adrenalina nel percorso.
La ferrata Angelino, il cui attacco è ben segnalato lungo il percorso della Via Alta, si svolge quasi interamente in territorio elvetico e permette di toccare con mano anche la seconda cima del Generoso, altrimenti inaccessibile.
Credo sia superfluo rammentare che si tratta di un itinerario riservato ai soli escursionisti esperti dotati della relativa attrezzatura: kit da ferrata, imbrago e caschetto.
Per chi mastica ferrate da tempo, affrontare la Ferrata Angelino sul Monte Generoso sarà come bere acqua fresca, ma certamente è un’ottima palestra per chi è alle prime armi e vuole cimentarsi in questa nuova disciplina.
Per la relazione completa della via ferrata vi rimando al sito di vie ferrate.it oppure ferrate365.
Ferrovia del Monte Generoso
Infine, per i più piccini o per chi vuole una gita fuori porta ma non ha la possibilità o la voglia di raggiungere la cima del Monte Generoso a piedi, è possibile raggiungere la vetta tramite ferrovia.
Lo so, solitamente non sono solita suggerire “mezzi comodi” quando si parla di montagna, ma il trenino a cremagliera è un simbolo storico del Canton Ticino ed ha per me un forte valore affettivo.
Il treno, da circa 130 anni, parte da Capolago ed in circa 40 minuti conduce alla stazione di vetta. Per raggiungere la cima vera è propria, è necessario percorrere gli ultimi metri di dislivello a piedi, con una semplicissima passeggiata.
Lascio qui il link al sito ufficiale dove trovare orari e tariffe.
Il trekking del Monte Generoso si può affrontare anche in inverno?
Ebbene sì, il trekking del Monte Generoso, così come precedentemente descritto, può essere affrontato anche nella stagione fredda ed in presenza di neve.
Il mio consiglio è quello di munirvi di un paio di ramponcini (i ramponi veri e propri potrebbero essere anche eccessivi) per avere un passo più sicuro nei punti più esposti, soprattutto se si affronta la Via Alta.
I tesori del Monte Generoso
La vista dalla vetta del Monte Generoso può già valere da sé la fatica della salita. Ma non mi stancherò mai di ripeterlo: questa montagna è generosa a 360°! La bellezza del Monte Generoso non si esaurisce solo una volta arrivati in cima, ma è un tesoro da scoprire, passo dopo passo, lungo tutto il percorso.
La GROTTA dell’ORSO
Più di 20.000 anni, nelle grotte scavate dal carsismo lungo le pendici del Monte Generoso, vivevano diversi esemplari di Ursus Spelaeus, o Orso delle caverne. l’uomo rpomitivo si contendeva le caverne con
Studiando i resti rinvenuti in diverse cavità in tutta Europa, si può immaginare che l’orso delle caverne fosse un animale di notevoli dimensioni, che poteva pesare fino a 1.000 kg e raggiungere tranquillamente i 3 m di altezza una volta eretto sulle zampe posteriori (tanto per darvi un’idea: il soffitto di una casa, in media, ha una altezza di 2,70 m).
Sebbene un tempo questa specie fosse molto diffusa in tutta l’Europa Centrale, andò incontro all’estinzione durante l’ultima glaciazione del Pleistocene, circa 24.000 anni fa.
La grotta del Monte Generoso fu scoperta nel 1988 e, dopo diversi lavori per la messa in sicurezza, è oggi visitabile durante la stagione estiva, sempre accompagnati da una guida; è situata lungo la via bassa, a poca distanza dall’arrivo della stazione ferroviaria.
Per avere maggiori informazioni vi rimando al sito del turismo della Valle d’Intelvi.
IL BOSCO di MAGGIOCIONDOLO
Lungo il Sentiero Botanico (seguendo la Via Alta) che da Orimento conduce all’Alpe Gotta, ci si imbatte, a circa metà percorso, in un fitto bosco di strani alberi dalle foglie verdi brillanti.
Se si ha la fortuna di capitare da queste parti tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, si potrebbe pensare di trovarsi in una favola: grappoli di fiori dorati ricadono dalle chiome di quegli strani arbusti, mentre il profumo del fiore di Maggiociondolo permea l’aria circostante.
É impossibile non fermarsi ad ammirare la bellezza, quasi irreale, di questo bosco.
Certo il Maggiociondolo non è una specie rara, ma solitamente cresce in maniera isolata, o al limite in piccoli gruppi, confondendosi tra le altre latifoglie. Sui dolci pendii del Monte Generoso, tuttavia, ha creato una vera e propria colonia di centinaia di esemplari, unica nel suo genere in Italia ed in Europa.
Il Maggiociondolo ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per i contadini che abitavano in queste zone: il suo legno, duro e pesante (da queste parti lo chiamano “falso ebano”), poteva essere lavorato e trasformato in moltissimi oggetti d’uso quotidiano, che risultavano essere particolarmente resistenti all’attrito e all’usura.
É così che da quegli arbusti si ricavavano rastrelli per la fienagione, ganci per il trasporto del legname ed anche splendidi archi.
Il Bosco di Maggiociondolo del Monte Generoso, vale sicuramente una visita. Non preoccupatevi: se anche se trova lungo la Via Alta, l’itinerario per raggiungerlo è breve e adatto a tutti. Mi raccomando: se passerete da queste parti, abbiate cura di questo bosco. Ricordatevi che vi trovate davanti ad uno spettacolo più unico che raro.
I CAVALLI del BISBINO
Scommetto che è capitato a tutti, salendo verso la cima del Monte Generoso, di imbattersi in un branco di cavalli dalla bianca criniera e dal manto marrone chiaro, e di chiedersi: ” e loro da dove arrivano?”.
Vi presento i Cavalli del Bisbino, un branco di circa 24 esemplari che, dal 2010, vive allo stato semibrado nei ricchi pascoli sui pendii del Monte Generoso.
I cavalli, di razza Avelignese o Haflinger, appartenevano ad un pastore che possedeva un alpeggio in cima al Bisbino; venuto a mancare il pastore, nell’inverno del 2008-2009 i cavalli si spinsero verso gli abitati di Sagno e Rovenna, alla disperata ricerca di cibo, ma incontrarono l’ostilità di alcuni contadini locali.
Per evitare loro una fine non piacevole, numerose associazioni e persone sensibili, svizzere e italiane, si mossero nel tentativo di trovare delle soluzioni pratiche per trarli in salvo. Nel maggio 2010, grazie all’aiuto di centinaia di volontari, i cavalli vennero spostati sul versante verso Orimento del Monte Generoso, durante la famosa transumanza.
Nacque così l’associazione dei “Cavalli del Bisbino”, che si prende cura ancora oggi di questi magnifici esemplari.
Il Comune di Lanzo ha messo a disposizione un grande terreno dove i cavalli trascorrono i mesi invernali foraggiati e accuditi dai volontari mentre in primavera vengono portati sui pascoli alti del Generoso e lì rimangono fino al tardo autunno.
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Mi auguro che, dopo aver letto questo articolo, vi sia venuta la voglia di provare a salire sulla cima del Monte Generoso. Io la trovo una meta bellissima, ricca di tesori da scoprire e assaporare passo dopo passo.
Il lago di Como sa offrire tanti altri trekking, per tutti i gusti!
Potete optare per la cima del Monte San Primo, da dove poter osservare lo spettacolo del lago che si divide nei suoi due rami. Oppure potete optare per il Monte Grona ed il piccolo rifugio Menaggio.
Crcate qualcosa di più impegnativo? Che ne dite della ferrata al Corno Rat e Corni di Canzo ?
E se siete ben allenati non mancate l’appuntamento con uno degli itinerari più belli dell’intero lago, la traversata delle Grigne!