Partenza ed arrivo/Quota: Pregasina (Riva del Grada, TN) 521 m – Giro ad anello
Punto di maggior elevazione: Cima Nara (1376 m)
Tempo totale del percorso ad anello: 6 ore
Dislivello totale salita: 1000 m
Lunghezza percorso: 12 km
Gradi di difficoltà: Escursionisti esperti (EE); lungo il sentiero 430 è presente una deviazione EE alpinistica, comunque evitabile, caratterizzata da brevi passaggi di I° grado
Periodo consigliato: Maggio – Ottobre
In fondo all’articolo la descrizione in breve dell’escursione.
Il giro delle Creste di Pregasina è un trekking ad anello molto suggestivo e panoramico che si sviluppa tra la sponda ovest del Lago di Garda e la Valle di Ledro. Nonostante la quota massima raggiunta non sia considerevole, le cime di Pregasina sono incastonate in una particolare posizione che permette di godere di panorami mozzafiato.
Io ed il Simo siamo riusciti a percorrere questo itinerario nel pieno dell’inverno, a Gennaio, approfittando della triste assenza di neve che contraddistingue questi mesi, ma che ci ha dato l’opportunità di scoprire posti nuovi che, in caso contrario, non avremmo forse mi pensato di esplorare.
Il punto di partenza dell’ itinerario è appunto Pregasina, frazione di Riva del Garda (TN); il percorso qui descritto vi permetterà di raggiungere le classiche cime previste dal giro (Cima Nodice, Cima Bal e Cima Nara) ed infine arrivare fino a Punta Larici, dove potrete godervi una vista senza eguali su tutto il lago di Garda. L’escursione è relativamente lunga e richiede un minimo di preparazione fisica; alcuni tratti, definiti “alpinistici”, ma caratterizzati da semplici roccette di I° grado, possono essere tranquillamente evitati seguendo le relative deviazioni più semplici.
Partiti come sempre abbastanza presto da Cadorago, alle 9 di mattina avevamo già parcheggiato l’auto a Pregasina, nei pressi della Chiesa di San Giorgio da dove partono i sentieri che permettono di raggiungere le varie vette.
Ci mettiamo in cammino seguendo l’itinerario nr. 422 e, successivamente, 429, verso Bocca da Lè e Cima Nodice.
La vegetazione che ci circonda attira subito la mia attenzione: siamo immersi in coloratissimi cespugli di Erica e gli abeti rossi o bianchi che caratterizzano da sempre le mie escursioni nelle terre alte, hanno qui lasciato il posto ad una vegetazione che potrei definire più “marittima”. Ne sono affascinata ed inizio a fare foto ricorrenti, con il Simo che mi guarda un po’ male perchè sa che l’escursione sarà lunga!
Dopo circa mezz’oretta di cammino, arriviamo all’indicazione per la Scala Santa, una divertente scalinata sapientemente scavata della roccia che ci permetterà di oltrepassare uno sperone roccioso sul sentiero.
Continuando lungo la traccia raggiungiamo la prima vetta della giornata, cima Nodice. Da qui possiamo già godere del panorama che si apre sotto di noi sul magnifico lago di Garda e sul paese di Riva del Garda, dove alloggeremo questa sera. Il sole inizia a far capolino tra le nuvole, regalandoci il suo tepore.
Rientriamo nel bosco, seguendo le indicazioni per la Bocca di Lè, raggiunta la quale seguiamo il segnavia nr. 430 in direzione di Cima Bal e Cima della Nara.
Ad un certo punto, a circa 1070 mt di quota, incontriamo la famigerata deviazione alpinistica (ben segnalata), che ovviamente decidiamo di percorrere (e vorremmo perderci il bello?). Le roccette che affrontiamo sono davvero semplici ma un pochino esposte e collaborano nel rendere ancora più “frizzante” la salita!
Terminate le roccette ci troviamo a Cima Strussia, un promontorio roccioso che anticipa la cima di Bal, raggiunta la quale la vista si apre sulla Valle di Ledro e sull’omonimo azzurro laghetto. Da qui, il sentiero continua nuovamente nel bosco fino a raggiungere il bivio per la Cima Nara: la deviazione per la cima non è ben segnata ma molto intuibile, un sentiero che stacca decisamente verso destro rispetto alla traccia principale.
La vista da cima Nara è spettacolare: nonostante la giornata sia un po’ fosca il panorama da quassù è veramente stupendo e ampio e nelle giornate terse si può arrivare ad avvistare Sirmione. Io ed il Simo decidiamo di concederci una pausa per godere appieno di tanta meraviglia e ci sediamo sulle bianche pietre della vetta, sorridendo al pallido sole gennarino.
A questo punto inizia l’itinerario di ritorno: lungo un magnifico percorso in cresta scendiamo verso Passo Rocchetta e continuiamo lungo le Creste de Reamol (sentiero 130 del Monte Palaer). Raggiungiamo Bocca Larici e da qui, proseguendo lungo il segnavia 422A, arriviamo a Punta Larici.
Che dire di Punta Larici…se volete qualcosa che vi lasci a bocca aperta, andateci. Può bastare? Nonostante non sia il punto più alto del giro, da qui è possibile vedere tutto, ma proprio tutto! Il lago di Garda si estende sotto di noi, di fronte le magnifiche forme del Monte Altissimo di Nago e del Monte Baldo.
Rimarrei ferma le ore a godermi questa natura dal fascino così selvaggio, ma purtroppo è ora di rientrare. Ultima chicca della giornata, per non farci mancare proprio nulla, il sentiero di ritorno fino a Pregasina…vuoi scegliere la tranquilla strada carreggiata e perderti il divertimento di qualcosa di più mozzafiato? La risposta è ovvia, no! E quindi io ed il Simo decidiamo di imboccare il segnavia 422A, denominato “Sentiero della Cresta”, in direzione Calcherole – Pregasina, che ci porta a percorrere nuovamente alcune panoramiche creste a picco sul lago. Il sentiero è ripido e abbastanza esposto, ma è uno spettacolo. Se non soffrite di vertigini mi sento di consigliarvelo vivamente: avete fatto 30, non volete fare anche 31?
L’ESCURSIONE IN BREVE
- Da Pregasina (TN), seguire il segnavia 422 fino a raggiungere la Bocca da Lè.
- Da qui seguire il sentiero 430 attraversando la Cima di Bal e della Nara.
- Raggiungere Passo Guil e svoltare a sinistra imboccando nuovamente il segnavia 422, in direzione di Pregasina.
- Arrivati al Passo Rocchetta, percorrere il sentiero delle Creste de Reamol per raggiungere la Bocca Larici e l’omonima cima.
- Seguire il sentiero 422A, fino a raggiungere la località di Calcherole per poi ritornare nuovamente a Pregasina.